Talent Acquisition

Il nuovo scenario del talento

Che cosa guida i processi di acquisizione del talento nelle aziende, oggi?
Se la risposta più istintiva è ancora: Il curriculum e il feeling ai colloqui, vale la pena rileggere la prima domanda. E’ provocatorio: in realtà, le organizzazioni adottano processi di selezione sempre più strutturati e a lungo termine. Tuttavia, l’acquisizione del talento resta un’area di miglioramento diffusa, perché: 

1. La guerra per il talento non si gioca più sul terreno delle competenze tecniche.
   Gli attuali ritmi di accelerazione tecnologica determinano cicli di obsolescenza delle conoscenze sempre più ravvicinati. Perché investire allora per assumere i neolaureati più aggiornati, se il bagaglio di queste ragazze e questi ragazzi invecchia tanto velocemente? Una formazione d’eccellenza non è più una risorsa (così) scarsa e differenziante sul mercato.
2. I fattori di successo di una carriera sono cambiati, e cambiano i modi per misurarli: sono le competenze manageriali, il mindset, la gestione dell’ecosistema di relazioni e saperi a fare la differenza tra una risorsa semplicemente preparata e un leader capace di incidere, di sostenere la propria prestazione nel tempo.
3. Ancora oggi, può mancare una chiara consapevolezza sulla rilevanza strategica di politiche di acquisizione efficaci, sui rischi che comporta una valutazione inadeguata, sul vantaggio competitivo e il ROI che può garantire essere molto bravi a portare a bordo talenti più adatti, nel momento adatto, per il ruolo adatto.
4. Anche quando questa consapevolezza c’è, occorre poter contare sugli strumenti giusti e personalizzati per metterla in azione. Non esiste una soluzione valida sempre e per tutti.
5. L’employer branding richiede strategie e soluzioni raffinate: i candidati assomigliano sempre più a clienti (spesso lo sono davvero) e la qualità della loro esperienza di selezione è importante quanto il customer journey.